Investire in fondi comuni

Quando si tratta d’investire, la prima sfida che quasi tutti dobbiamo affrontare è l’enorme quantità di opzioni che ci si presentano.

Dalle azioni alle obbligazioni, dalle materie prime all’immobiliare, c’è un ventaglio di possibilità. Tuttavia, ogni opportunità ha il suo carico di benefici, ma anche di rischi.

Per la maggior parte degli investitori, i fondi comuni possono essere una soluzione interessante rispetto ad altre forme d’investimento.

Quando investiamo in fondi comuni stiamo mettendo il nostro denaro in comune con quello di altri investitori. Questa somma collettiva viene poi data in carico ad un gestore professionale (società di gestione del risparmio o Sgr), che la investe in base ad una politica di investimento predeterminata, in una varietà di attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, etc.).

I vantaggi

Il principale vantaggio offerto dai fondi comuni di investimento, quindi, è la diversificazione.

I fondi possono assumere varie forme e dimensioni. Per esempio, ci sono fondi che investono solo in azioni quotate e il loro valore aumenterà o diminuirà in funzione del valore delle azioni nelle quali è investito il patrimonio del fondo. Altri investono in obbligazioni, e anche il loro valore aumenterà o diminuirà in linea con la performance dei titoli obbligazionari sottostanti. Ci sono anche fondi definiti ‘multi-asset’, che possono investire in diverse tipologie di strumenti finanziari, da quelle tradizionali, come azioni e obbligazioni, a quelle alternative, come immobiliare, materie prime o altri fondi.

Un altro vantaggio dei fondi comuni è che il loro patrimonio è giuridicamente separato da quello della Sgr che li gestisce ed è sottoposto ad una serie di controlli, sia pubblici (Consob e Banca d'Italia) che privati (controlli interni alla società, società di revisione, banca depositaria)*.

La gestione del patrimonio del fondo da parte di professionisti con esperienza nel settore finanziario dovrebbe assicurare una certa tranquillità agli investitori, che non devono continuamente preoccuparsi di cosa accade sui mercati.

Infine, l’investimento in fondi comuni è caratterizzato dalla “trasparenza”, perché chi vuole seguire il proprio investimento ha a disposizione dettagliate informazioni.

I fondi comuni come possibile fonte di reddito integrativo

Oggi il bisogno di integrare il proprio reddito è in aumento per tre ragioni principali.

1. Aumento delle aspettative di vita

I processi demografici, come l’invecchiamento della popolazione nel mondo sviluppato, non sono certo nuovi fenomeni, ma continuano a giocare un ruolo importante.

Aspettativa di vita in rapida ascesa*

Fonte: AXA IM, 31/12/2016.

 

L’aspettativa di vita mondiale è di circa 80 anni ed è destinata a crescere nei prossimi decenni**. Il tasso delle nascite in declino, unito alle aspettative di vita in aumento (longevità), è diventato un peso enorme sui fondi pensione sovvenzionati dallo Stato. Il compito di assicurare ai pensionati un reddito adeguato, per cui possano godere di uno stile di vita in linea con quello a cui erano abituati, si sta spostando dallo Stato all’individuo. Si tratta di un problema sistemico: le pensioni sono destinate ad essere progressivamente più povere a causa dei cambiamenti demografici (troppi anziani e troppo pochi giovani) e aumenterà sempre più la necessità di integrarle con un altro reddito.

2. Politiche monetarie accomodanti

I tassi d’interesse sono ancora vicini ai minimi storici. Anche se la Fed statunitense ha già iniziato lentamente ad alzarli, il processo di normalizzazione sarà  graduale. In generale, quindi, avremo tassi bassi ancora a lungo. A questa situazione contribuiscono, nell’Eurozona e in altre economie sviluppate, fattori come un’economia fragile con livelli elevati di debito pubblico e privato e l’invecchiamento (e risparmio) della popolazione, che ostacolano crescita e produttività.

Tassi d'interesse: stabilmente bassi

Fonte: Global Rates, 06/2017.

 

3. Quasi tutti i mercati mondiali sono attorno ai massimi storici

Mercati azionari a livelli record
(Indice analizzato – MSCI World Index – USD/Prezzo)

Fonte; Bloomberg, MSCI World Index, 20/11/2017.

 

Gli indici Stoxx Europe 600 (che rappresenta 600 aziende a grande, media e piccola capitalizzazione in 17 paesi europei) S&P 500 (500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione) e FTSE 100 (100 aziende britanniche a maggiore capitalizzazione) hanno tutti raggiunto i massimi storici nel 2017.

Anche l’indice MSCI All World, che misura la performance dei mercati azionari dei paesi sviluppati, ha segnato il record storico nel 2017, spinto dal vigore dei mercati asiatici.

In un mercato azionario ai massimi assoluti, quindi sempre più esposto a una possibile correzione, e rendimenti obbligazionari ai minimi storici, chi investe cercando reddito è costretto a difficili equilibrismi.

Questo scenario ci fa pensare che la ricerca di reddito attraverso l’investimento (income investing) sarà sempre più protagonista anche nei prossimi anni.

Tipicamente, l’investimento in fondi comuni è mirato a generare la crescita del capitale investito (capital growth) e/o un flusso di reddito regolare (income).

Bisogna tenere presente, però, che i fondi comuni non offrono la garanzia di un rendimento o dell'integrità del capitale, che possono variare a seconda dell’andamento dei mercati. In base agli obiettivi di investimento chiaramente definiti ed ai tipi di strumenti finanziari in cui investono, hanno però profili di rischiosità diversi, resi ben identificabili al pubblico nell’ambito della documentazione di offerta del prodotto.

NOTE
*http://www.consob.it/web/investor-education/i-fondi-comuni
**Per mondiale si intendono i paesi appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)